TagliaTU, sartoria collaborativa e open source

In Startupper

Ogni anno molti prodotti tessili finiscono nelle discariche ma buona parte di questi potrebbe essere recuperata, magari usando un po’ di creatività e fantasia. Alessio e Federica hanno saputo guardare a questo “spreco” con occhi diversi, costruendoci sopra un progetto d’impresa che si chiama TagliaTU, la prima startup che dà a ciascuno la possibilità di elaborare una T-shirt inutilizzata trasformandola in capi ed accessori totalmente nuovi.

Alessio, come nasce TagliaTU?

TagliaTU è una nuova idea sartoriale che si inserisce fra il mondo del “recupera! recicla! riusa!” e quello del DIY (Do it Yourself).

Il progetto risale al maggio del 2012. Pochi giorni prima c’era stato il terremoto in Emilia. Sono da poco laureato in architettura e decido di fare la mia parte nella ricostruzione mettendo insieme un gruppetto di amici e colleghi per fondare il gruppo OCA design: produciamo una linea di T-shirt da vendere per raccogliere esclusivamente fondi da donare alla ricostruzione delle scuole danneggiate, in modo particolare quelle del comune di Camposanto (MO).

Il progetto va bene, e a novembre 2012 si conclude la fase principale dell’operazione.

Grazie a questa esperienza, se vogliamo “incidentale”, a gennaio nasce l’idea di mettere a disposizione on-line e in modalità open source la possibilità di trasformare una vecchia T-shirt che ognuno ha a casa (tutti ne hanno nell’armadio!) in altri abiti o accessori.

Ho coinvolto nel progetto Federica (una sarta 2.0, come la chiamo io), che studia e prepara i modelli che si possono ottenere da una T-shirt: è così che è nato TagliaTU!

Spiegaci meglio il vostro prodotto

TagliaTU propone la distribuzione di un kit che consente in modo semplice di trasformare una T-shirt in 16 capi totalmente nuovi, favorendo un riutilizzo sostenibile di magliette inutilizzate. Il tagliaTU kit viene fornito in una scatola di cartone contenente: forbici, metro da sarta, gessetto, fascia di raso e lacci colorati.

Il progetto è una dimostrazione di imprenditoria giovanile: per tutti coloro che non vorranno o non sono in grado di produrre l’indumento o l’accessorio in modalità maker, tagliaTU fornisce il servizio necessario, aggiungendo ulteriori personalizzazioni o realizzando prodotti dallo stile più elaborato. L’idea proposta ha un’ulteriore caratteristica: ci mettiamo a disposizione per insegnare i metodi e i modi di trasformazione attraverso workshop creativi, che siano da modello per altri giovani.

Perché dite che TagliaTu è una sartoria collaborativa ed open source?

Collaborativa perché nasce dalla partecipazione di due amici, cresce con le collaborazioni che si creano nei social network e si sviluppa con la condivisione di idee che crea una community. Open source in quanto le istruzioni di trasformazione dei capi sono visualizzabili e scaricabili direttamente dal sito tagliatu.com tramite licenza creative commons, e la community ha la possibilità di espandere il progetto proponendo direttamente nuove soluzioni o proposte di trasformazione sartoriale.

Come vi state finanziando?

Puntando sulle potenzialità del web 2.0 e dei social media, l’idea verrà finanziata in crowdfunding che oltre a essere un metodo di finanziamento è soprattutto un mezzo che consente di creare una community di persone unite dall’iniziativa. La piattaforma scelta per la gestione del progetto in crowd è Starteed.com, una delle principali in Italia. A proposito, se volete darci una mano ci trovate qui!

Quali sono i prossimi passi?

Ora il nostro compito è quello di diffondere il progetto attraverso blog, giornali e media, ma anche eventi e attività nel territorio come abbiamo fatto durante il Wired Next Festival di Milano. In caso di successo del progetto è prevista un’evoluzione in cui si studierà la possibilità di modificare e riutilizzare altre vestiti e non solo più magliette.