Alessandro Dattilo: da grande facevo il giornalista, poi è arrivato lo storytelling!

In Ispirazioni, Personaggi

Era una calda estate di inizio anni ‘90.

Io ero piccolo, avrò avuto 8 anni, ma me la ricordo bene quell’estate.

Con Mamma, Papà e Cinzia, mia sorella, trascorsi qualche giorno in una delle città più belle d’Italia: Torino.

Quella città, quel pezzo così importante della storia italiana, mi è rimasta dentro.

Forse è per questo che in oltre 20 anni da quella prima visita, è come se non fossi mai riuscito a starne lontano.

Attraverso una miriade di nuovi incontri, alcuni molto recenti, c’è stata una scoperta continua del bello che questa “capitale industriale” esporta in Italia e nel mondo.

L’ultimo “incrocio di sguardi” c’è stato Alessandro Dattilo, giornalista professionista che da alcuni anni aiuta persone, aziende ed istituzioni pubbliche a raccontare le loro storie più belle: se stesse.

Alessandro. Cambiamento come opportunità. Per sè, prima di tutto!

Per me la storia di Alessandro è l’emblema del tipo di innovazione che proponiamo su An Italian Tale.

Un uomo, che sa riscoprire il proprio talento di giornalista e scrittore per metterlo a servizio di una nuova modalità di narrazione: lo storytelling.

Alessandro Dattilo

Come mi racconta lui stesso, non sapendo bene cosa sia, lo storytelling per molti è solo una moda.

Ora sembra che sia tutto storytelling, anche perché i social media hanno fatto emergere questa tendenza a raccontare. Per le aziende e i professionisti (ma non solo per loro) di fatto è uno strumento fantastico perché il pubblico non ne può più di sentir parlare di “caratteristiche del servizio” o di “bontà del prodotto”. Vuole una storia che lo coinvolga emotivamente.

Alessandro conosce questa dinamica, e non ci mette molto a capire che una sua innata attitudine, possa in realtà trasformare il suo modo di lavorare.

Già agli inizi della mia vicenda giornalistica, scrivevo articoli inserendo la semplice notizia in una storia, dando vita ai personaggi, facendo visualizzare dettagli al lettore. Una passione che mi porto dietro da circa 27 anni.

Le storie ti passano davanti, se hai voglia di guardarle

Fatemi fare un passo indietro.

L’incontro con Alessandro nasce da una scusa: raccontargli di AiT e chiedergli qualche consiglio. Un amico in comune mi parla di lui, e io – che non so proprio farmi i fatti miei – ci faccio una Skype-call.

Fin dai primi minuti di conversazione, ci prendo subito gusto.

Alessandro Dattilo ha qualcosa che mi colpisce “a pelle”.

Mi spiega che la sua passione per lo storytelling nasce dal piacere di visitare i luoghi che hanno fatto la storia (o le storie) per sentirne l’energia.

Parla con grande naturalezza di cose che in giro non si dicono (quasi) più, tipo che ama sintonizzarsi sulla luce presente in ogni persona, o che è consapevole della fortuna di essere circondato da una famiglia che lo ama e che ama a sua volta.

dattilo4

Ecco – penso fra me – questo è il punto: essere aperti alle cose belle che la vita ci offre.

E, come nel caso di Alessandro, imparare a raccontarle.

Anzi, farne addirittura un mestiere.

Perché forse in tempi di crisi le persone tendono a sentire di più il peso del presente, e cercano storie che le aiutino a rialzare lo sguardo, a ridestare l’entusiasmo che c’è ancora dentro di loro, da qualche parte!

Torino Storytelling

Dicevo che la conversazione si svolge con una naturalezza incredibile.

Sembra che ci conosciamo da anni.

Questa cosa del raccontar storie, di fare storytelling mi intrippa un sacco.

Alessandro mi racconta i progetti più belli in cui si è coinvolto negli ultimi anni.

E ce ne sono davvero tanti!

Tenere corsi in aula sullo Storytelling o su come creare un ufficio stampa 2.0 per piccole e medie imprese, professionisti, impiegati, venditori, studenti, ecc…

Un’esperienza che Alessandro definisce “viva e appassionante”, capace di lasciargli sempre grandi emozioni, sebbene si parli di argomenti del tipo “come scrivere un company profile, una presentazione, un’email, un post, un’offerta commerciale, un comunicato…

Poi il progetto Torino Storytelling (che si sta ampliando su altre città), pensato e ideato poco più di un anno fa: raccontare e valorizzare le storie del territorio attraverso un “Social Magazine”. Partendo da twitter, instagram e agganciando poi facebook e un blog (o Tumblr). Immediato, inedito, economico, alla portata di molti.

hp-instagram

Anche le imprese si stanno spostando in questa direzione: basta siti-vetrina!

Per parlare di se stessi è molto più coinvolgente ragionare come un magazine che racconta storie (guardate cos’ha fatto la Coca-Cola con il suo “Journey” – http://www.coca-colacompany.com/ -: mica il pizzicagnolo sotto casa…)

An Italian future?

La conversazione prosegue, e smaltita la “sbornia” iniziale, passiamo ad argomenti più impegnativi.

Entro a gamba tesa, e gli chiedo: “ma tu, che incontri tutte queste storie, che futuro vedi per l’Italia?”

Alessandro mi regala una perla di storytelling che mi terrò dentro a lungo, e che condivido con voi.

Un pensionato in fila mi raccontava che ora è rinato grazie al nipotino di 3 anni. Adesso può usare la gioia come stile di vita quotidiana, la società non pretende più che lui resti serioso. Prima aveva un negozio, che lavorava bene: ma la burocrazia lo ha ucciso, gli ha fatto passare la voglia di contribuire a questo Paese. Per rimotivarsi si è ritagliato un ruolo da nonno.
“Personalmente credo che ai vertici della classe dirigente ci siano anche persone capaci e con energie giovani. Ma chi ci ha ammazzato, chi ci sta togliendo il futuro, è quella sterminata massa di mediocri che hanno occupato i livelli più bassi. Gli hanno aperto le porte e loro – sebbene incapaci, incompetenti e raccomandati – si sono accomodati. Anzi, inchiodati alla loro sedia da bagnino. E ora comandano la spiaggia”.

Ecco, questo è il punto a cui sono arrivato io

E’ qui che Alessandro Dattilo mi ha lasciato di stucco.

Perché ho visto quel pensionato.

E suo nipote.

Sono stato quel pensionato, per un minuto, e ho visto tutto.

E allora mi sono reso conto che le storie, anzi LA mia storia, sta passando davanti a me in questo preciso momento.

Il bello, è che io che posso fare qualcosa, prima che sia troppo tardi.

Ad esempio “rimanere attaccato” a chi, come Alessandro, dimostra di avere a cuore il suo futuro, e quello dei suoi figli. Perché se a gente così gli tendi la mano, e ci fai un pezzo di strada insieme, grandi cose possono accadere.

Una l’ho vissuta di persona: Alessandro scriverà qualcosa su AiT. Presto.

Dice che questa cosa di AiT gli piace, che va sostenuta.

Un altro uomo, insomma, che crede nella gratuità. Saremo tutti pazzi?!