I tablet cambieranno davvero il nostro modo di fare scuola?

In Inventori, Ispirazioni

I più arditi si lasciano tentare dalle possibilità di utilizzare la tecnologia (davvero) a fini didattici. Quando però dalla teoria si passa alla pratica, è difficile lasciarsi andare. Eppure, basterebbe così poco per sperimentare cosa può fare un tablet, se portato in aula. La storia della Ringwood North Primary School, istituto elementare australiano. Photo credits: sizlocore.com

Debbo essere onesto: “La scuola perfetta“, l’ultimo paper di AiT mi ha fatto riflettere più a lungo di quanto credessi. L’idea di una scuola diversa, che riesce ad integrare la tecnologia nel cuore del proprio modus operandi mi incuriosisce.

Così mi sono detto: quali altre scuole, nel mondo, hanno già fatto uso di tablet ed app per insegnare?

Ho cercato un pò in rete, fino ad arrivare su iPads for learning, un sito che raccoglie le migliori app per l’educazione e alcuni casi di successo nell’utilizzo di questi nuovi device (tranquilli, nessuna è italiana). C’è ne è una, quella della Ringwood North Primary School (Melburne, Australia) che mi ha colpito particolarmente.

Prendi un iPad e inventaci una storia!

Prendi 136 Bambini delle elementari e dagli in mano un iPad con dentro installata l’app “Epic Citadel”, un contenitore di incredibili ambienti medievali costruiti in 3D. Chiedi ai ragazzi di inventare una storia aggiungendo a quelle ambientazioni tutto quello che viene loro in mente. Infine, aggiungi la ciliegina sulla torta coinvolgendo studenti ed educatori nella condivisione delle storie a livello globale (sì, Epic Citadel consente di farlo).

Epic Citadel
Usare Epic Citadel per insegnare.
Un caso concreto.

Tutto qui. Semplice. E’ bastato un device facile da utilizzare (iPad), un’app che stimoli la fantasia dei ragazzi (Epic Citadel) e la sfida a produrre un testo che incorpori i due elementi.

L’obiettivo, è chiaro, è insegnare ai ragazzi come scrivere una storia. Loro si divertono, imparano la lingua e sviluppano capacità creative. In più, come nel caso della Ringwood North Primary School, capita che altre scuole, da tutto il mondo, contribuiscano a costruire la storia.

Così, con lo svilupparsi del progetto, è diventato evidente cosa può essere reso possibile dalla tecnologia, come racconta un’insegnante della scuola: “gli studenti, anche se da angoli opposti del globo, hanno collaborato, condiviso idee e fornito suggerimenti sul lavoro degli altri, mentre i docenti, hanno avuto l’opportunità di lavorare con altri educatori distanti chilometri”.

Tablet + intelligenza = una scuola nuova!

Chiariamo un punto: non ho la pretesa di dire che basta un’app e una tavoletta per rendere le nostre scuole migliori. Cionondimeno, però, sono convinto che questi device possano attivare nuove modalità di apprendimento che superino i limiti di quelle attuali.

iPad usato a scuola
Usare un tablet a scuola non è un’impresa impossibile

Certo, resta da sciogliere i nodi, tutti italiani. Domande tipo: chi si farà carico dell’acquisto degli iPad? Come ne verrà curata la manutenzione? Ed in caso di rottura accidentale? Chi curerà la selezione e l’installazione delle app? Si potrà usare una WiFi scolastica?

Loso, loso, molti di voi stanno già ridendo sotto i baffi ed hanno un’aria che la dice lunga.

Eppure io rimango convinto che tutti questi problemi, per quanto oggettivi, siano superabili.

Il cambiamento sul quale invece lavorare di più ha una matrice diversa, culturale. Bisogna costruire negli insegnanti il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo, qualcosa di potenzialmente rivoluzionario.

Ci saranno impavidi pronti a tentare?